Il degrado del suolo e la desertificazione
• Il suolo è un sottile strato superficiale (di spessore in genere inferiore a 1 m) che ricopregran parte delle terre emerse del pianeta e ha un ruolo insostituibile nella vita dell'uomo
perché è composto da sostanze minerali e organiche e ospita migliaia di piccoli organismi
animali e vegetali che rendono possibile la crescita delle piante e la pratica dell'agricoltura.
• Con l'incremento delle attività produttive e della popolazione è però aumentata la degradazione
del suolo, cioè il suo deterioramento, con conseguente perdita di fertilità e della
possibilità di sfruttamento per l'agricoltura e l'allevamento. Al deterioramento sono oggi
soggetti circa il 20% dei suoli coltivabili del mondo e il 70% di quelli destinati al pascolo.
Tale disastro ambientale è dovuto soprattutto all'erosione naturale, provocata dai venti e
dalle acque, ma enormemente cresciuta a causa di alcune attività dell'uomo: lo sfruttamento
eccessivo dei pascoli, una gestione inefficiente delle coltivazioni e l'inquinamento,
cioè l'immissione nel terreno di rifiuti tossici, piogge acide, fertilizzanti e pesticidi chimici.
La deforestazione, poi, ha accelerato il degrado specie nelle aree tropicali, in quanto il
suolo non protetto dagli alberi è facilmente asportato dalle piogge e dai venti .
• Un altro fenomeno di degrado è la salinizzazione del suolo che si verifica nelle zone aride,
dove le acque di irrigazione dei campi evaporano velocemente lasciando i sali in esse contenuti
sul terreno; questo, per l'assenza di piogge, diventa così gradualmente sterile. Nelle situazioni di estremo degrado del suolo si assiste poi alla desertificazione, cioè alla progressiva
avanzata del deserto che assorbe terreni prima coltivati o destinati all'allevamento.
Il fenomeno,
che interessa circa la metà dei paesi del mondo, mette a rischio la vita di un miliardo
di persone, specie nei paesi poveri. La desertificazione colpisce in modo particolare le
terre dell'Africa dove negli ultimi cinquant'anni 650 000 km2 (pari a poco più di due volte la
superficie dell'Italia) di terreno un tempo produttivo si sono trasformati in deserto.