Il mondo attuale
Il mondo all'inizio del terzo millennio
~ Nell'ultimo decennio del Novecento, ha avuto fine la Guerra Fredda, un periodo storicodominato dal contrasto su scala mondiale tra USA e URSS, cioè tra modello capitalistico e
modello comunista. Dopo il crollo dell'Unione Sovietica (1991) e di tutti i regimi politici a
essa collegati, gli USA sono rimasti l'unica superpotenza militare, economica e politica del
pianeta. Sul piano della geografia politica, una delle conseguenze più evidenti di questa
nuova situazione è stato l'aumento del numero di stati esistenti (circa 200), dovuto in gran
parte alla disgregazione dell'URSS (15 nuovi stati), della ex Iugoslavia (6) e della Cecoslovacchia
(2), tutti facenti parte del blocco comunista. Per quanto riguarda la geografia economica,
invece, l'effetto più rilevante è stato la globalizzazione dell'economia, cioè l'espansione
del capitalismo nel mondo. Grandi stati e intere regioni (ex URSS, Cina, Indocina, Europa
dell'Est), che fino al 1989 si basavano su un'economia pianificata e avevano rapporti limitati
con i paesi occidentali, si sono trasformati in economie capitaliste.
~ Per la prima volta dopo secoli, oggi l'Europa non svolge più un ruolo centrale, ma è diventata
una delle tante regioni del sistema politico ed economico internazionale. Inoltre
l'anzianità della sua popolazione, la scarsa crescita economica, le molte differenze tra i numerosi
stati presenti al suo interno ne indeboliscono il ruolo in ambito internazionale.
~ Attualmente stanno emergendo nuove potenze economiche e politiche in grado di svolgere
un ruolo internazionale rilevante. È il caso della Cina in Asia orientale, dell'India e del
Pakistan in Asia meridionale, della Turchia in Medio Oriente, del Messico e del Brasile in
· America Latina e del Sudafrica. Si tratta di paesi con una popolazione numerosa, un'economia
in crescita, una posizione geografica importante e una solida identità culturale.
~ La fine della Guerra Fredda non ha portato con sé una nuova era di stabilità e di pace, ma
una situazione di crescente incertezza, segnata da numerosi conflitti. Una serie di tragedie
ha caratterizzato il passaggio al terzo millennio: le guerre e la pulizia etnica nella ex Iugoslavia,
il genocidio dei Tutsi in Ruanda, la sanguinosa ripresa della guerra israelo-palestinese,
gli attentati terroristici di matrice fondamentalista islamica che hanno colpito varie zone
del globo, i conflitti in Afghanistan e Iraq. Inoltre sono ancora numerosi i paesi in cui governi
dittatoriali calpestano i princìpi democratici: libertà di stampa, di culto, d'associazione,
rispetto delle opposizioni ecc. Infine, in un'epoca di notevole sviluppo tecnologico, le avversità
naturali che hanno colpito varie regioni della Terra hanno dimostrato la vulnerabilità
delle comunità umane, anche quelle dei paesi ricchi e avanzati.
L'espansione del terrorismo internazionale
..,. A partire dagli anni Novanta del secolo scorso gli attentati terroristici sono notevolmenteaumentati. Diversi gruppi armati, per evitare lo scontro bellico diretto con potenze militarmente
molto superiori (USA, Russia, Regno Unito), hanno scelto come strategia di lotta
l'attentato (autobombe, uomini e aerei kamikaze, sequestri di civili), molto difficile da prevedere
e da sventare da parte degli eserciti regolari.
..,. Il maggior numero di attentati è stato realizzato da organizzazioni terroristiche di matrice
islamica, la più nota delle quali è Al Qaeda, guidata dal saudita Bin Laden. I terroristi
hanno dichiarato guerra agli USA e ai paesi alleati responsabili, secondo la loro delirante teoria,
di voler annientare la presenza musulmana nel mondo. Essi propugnano la distruzione
dello stato d'Israele(~ lezione 4 unità 16) e intendono instaurare nei paesi islamici la sharia,
la legge coranica. Per questo rifiutano non solo il modello occidentale, ma anche le società
musulmane moderate.
..,. La diffusione del terrorismo islamico iniziò alla fine degli anni Ottanta, al termine del
conflitto in Afghanistan che si concluse con la sconfitta delle truppe occupanti sovietiche a
opera dei muiaiddhin, allora appoggiati dall'Occidente. In seguito gruppi di mujaiddhin si
diffusero in varie regioni del mondo (Bosnia-Erzegovina, Algeria, Africa sub-sahariana, Cecenia,
Pakistan, Indonesia, Filippine) e cominciarono a organizzare attentati contro coloro che
essi ritengono i nemici dell'Islam, identificati principalmente con istituzioni e sedi statunitensi
all'estero .
..,. Il culmine della violenza si è raggiunto con i terribili attentati dell'11 settembre 2001, attuati
per la prima volta sul territorio nazionale americano e rivendicati da Al Qaeda. Nonostante
la forte reazione militare degli USA e dei loro alleati, che hanno attaccato prima l'Afghanistan
e poi l'Iraq, gli attentati terroristici sono continuati sia nei paesi occidentali (Madrid
nel 2004, Londra nel 2005) sia nei paesi musulmani alleati degli USA (Arabia Saudita, Kuwait,
Qatar, Pakistan, Turchia, Marocco, Egitto) e nello stesso Iraq, facendo migliaia di vittime.
..,. Ciò ha provocato un aumento dei conflitti culturali e religiosi, la diffusione di un sentimento
di insicurezza generalizzata e di chiusura verso le culture diverse dalla propria.
L'ONU
~ Gli stati del mondo sono oggi 194 contro i 50 circa dell'inizio del secolo scorso; analogamentele organizzazioni internazionali sono 350 contro le 37 del 1909. Si tratta di associa-.
zioni a carattere mondiale (ONU, Organizzazione delle Nazioni Unite) o regionale (Unione
Europea, Lega Araba) che hanno lo scopo di sviluppare tra i paesi aderenti la cooperazione
economica, sociale, culturale e militare (NATO).
~ L'ONU fu fondata alla fine della Seconda guerra mondiale soprattutto per garantire la pace
e la sicurezza nel mondo attraverso la risoluzione diplomatica dei conflitti. Finalità fondamentali
dell'ONU sono anche quelle di garantire il diritto dei popoli a costituire propri
stati, assicurare il rispetto dei diritti umani e favorire lo sviluppo economico, sociale, culturale
di tutti i paesi. La sua sede principale è a New York; altre sedi importanti si trovano a Ginevra,
Vienna, Nairobi.
~ Al momento della sua fondazione (1945), l'ONU contava 51 stati membri; oggi sono 191.
Organo principale dell'organizzazione è l'Assemblea Generale cui partecipano tutti i paesi
membri, ognuno dei quali ha diritto di voto. L'assemblea discute su argomenti di carattere
generale e vota documenti (ad esempio sullo sviluppo sostenibile, sul divario Nord-Sud) che
orientano l'attività delle diverse agenzie ONU, come ad esempio la FAO e l'UNICEF ( ~ pag. -
145). Decidere l'invio delle forze militari di pace dell'ONU spetta però al Consiglio di Sicurezza,
composto da 15 paesi membri. Di questi, 10 sono eletti a rotazione ogni 2 anni, mentre
5 sono membri permanenti: USA, Russia, Francia, Regno Unito (i vincitori della Seconda
guerra mondiale) più la Cina. I cinque membri permanenti hanno diritto di veto, ossia la facoltà
di bloccare con il solo voto di uno di loro ogni decisione del Consiglio.
~ Negli ultimi anni la funzione dell'ONU come mediatrice dei conflitti è stata indebolita
proprio dal veto espresso, di volta in volta, da uno dei membri permanenti. In particolar modo
gli USA, forti del loro potere economico e militare, hanno tentato di uniformare le decisioni
dell'ONU ai propri interessi. Negli ultimi anni l'ONU è stata chiamata a decidere, perlopiù
su proposta degli USA, anche sulla legittimità o meno di una guerra contro uno stato per motivi
di sicurezza (guerra preventiva). È accaduto, ad esempio, per l'Afghanistan (2001) e per l'Iraq
( 2003). In quest'ultimo caso il Consiglio di Sicurezza ha negato l'appoggio alla guerra, ma
gli USA non ne hanno tenuto conto e hanno agito autonomamente, invadendo l'Iraq.
Attualmente è in corso un progetto di riforma della struttura e degli organismi dell'ONU
che non sembrano più in grado di intervenire efficacemente nelle crisi internazionali.