Il Medio Oriente
Territorio e ambienti
..,. Il Medio Oriente è la zona dell'Asia più vicina all'Europa eall'Africa, compresa tra il Mediterraneo e l'Oceano Indiano
(Asia occidentale). Ne fanno parte sedici paesi: quelli della
penisola arabica (Arabia Saudita e Yemen sono i più grandi), i
paesi mediterranei (come Israele, Siria, la parte asiatica della
Turchia), le nazioni del Golfo Persico (come Iraq e Iran) e l'Afghanistan.
..,. L'ambiente è in gran parte montuoso: a nord la regione è chiusa da maestosi rilievi giovani
(monti Tauro e del Ponto in Turchia, monti Zagros ed Elburz in Iran), mentre la penisola
arabica è formata da un vasto tavolato desertico. Ampi altipiani costituiscono il cuore
anche della penisola anatolica (Turchia asiatica) e dell'Iran. Limitate - ma storicamente importantissime
- sono le aree pianeggianti, in particolare la cosiddetta «Mezzaluna fertile)),
che è stata una delle culle della civiltà agricola. Essa si estende dalla valle alluvionale del Tigri
e dell'Eufrate (la Mesopotamia) fino alla costa mediterranea, passando per la Siria. Il Tigri
e l'Eufrate, alimentati dallo scioglimento dei ghiacciai sui monti del Caucaso, sfociano
insieme nel Golfo Persico con il nome di Shatt al Arabe sono gli unici corsi d'acqua imponenti
della regione. Poiché il clima di tutta quest'area è arido o desertico, la mancanza d'acqua
è un problema costante e diffuso: per questo assumono grande importanza anche fiumi
minori come il Giordano, che scorre nella regione della Palestina (cioè in Israele e Territori
Palestinesi) immettendosi infine nel Mar Morto .
..,. La regione dell'Asia centrale comprende cinque stati: Kazakistan,
Tagikistan, Uzbekistan, Kirghizistan, Turkmeni- Lo sapevi che ...
stan, nati nel 1991 dalla disgregazione dell'Unione Sovietica.
Il territorio è costituito da un'ampia distesa di steppe e
deserti: si tratta di una zona in gran parte pianeggiante,
formata da bassipiani e altipiani chiusi a sud da imponenti
catene montuose. Il clima è sostanzialmente continental~,
con elevate escursioni termiche annue e scarse precipitazioni.
Due grandi fiumi percorrono questa regione, immettendosi
nel lago d'Aral: si tratta del Syrdarja e dell'Arnudarja.
Nel settore occidentale scorre invece il fiume Ural, che sfocia
nel Mar Caspio.
Popolazione e identità regionale
..., L'ambiente arido e montuoso è causa di una scarsa presenza umana in tutta l'area. Vi abitanoinfatti solo 330 milioni di abitanti, concentrati in poche valli fluviali e soprattutto nelle
città, che in alcuni stati raccolgono il 90% della popolazione .
..., Questa regione asiatica è stata, nella sua lunga e ricca storia, una culla di civiltà: dai sumeri
ai babilonesi, ai fenici, ai persiani, agli ebrei. Qui, inoltre, hanno avuto origine le tre religioni
monoteiste legate alla Bibbia - ebraismo ( 7 Jezione 4), cristianesimo e islamismo ( 7 il caso a
pag. 161) - e si trovano alcuni centri religiosi di importanza mondiale come Gerusalemme, città
santa per ebrei, cristiani e musulmani, e La Mecca, principale luogo santo dell'Islam. Oggi la
religione islamica è dominante in tutti i paesi, salvo Israele, a maggioranza ebraica. In alcuni
stati (Libano, Iraq, Siria, Territori Palestinesi) sono presenti minoranze cristiane o di altri culti .
..., A partire dal VII secolo d.C. gli arabi, originari della penisola omonima, conquistarono
gran parte dell'Asia occidentale e centrale, stabilendo le capitali del loro dominio prima a Damasco
e poi a Baghdad. In Medio Oriente prevalgono perciò la lingua e la cultura arabe, tranne
in Iran, Afghanistan e Turchia, oltre, chiaramente, a Israele. Altre grandi culture presenti
da secoli nella regione sono qu~lla persiana, dominante in Iran, e quella turca, assai radicata
in una vasta area che dall'Anatolia si spinge oltre il Mar Caspio. Le steppe dell'Asia centrale sono
invece popolate da etnie (tagiki, uzbeki, kazaki) discendenti direttamente dai mongoli
che nel Duecento conquistarono quei territori.
• La scoperta, negli ultimi decenni dell'Ottocento, di vasti giacimenti di petrolio ha radicalmente
cambiato l'economia della regione. Nei principali paesi produttori (Arabia Saudita, Kuwait,
Emirati Arabi Uniti, Iran e Iraq) le condizioni di vita della popolazione sono notevolmente
migliorate anche se non per tutte le classi sociali. Le zone montuose (Afghanistan, Tagikistan),
povere di risorse naturali, sono tuttora in una situazione di grave arretratezza economica.
..., La presenza dell'«oro nero» e le lotte per il suo controllo hanno scatenato negli ultimi venticinque
anni numerose guerre, con l'intervento di truppe straniere (USA ed ex URSS). Da
più di mezzo secolo, poi, un violento conflitto oppone i palestinesi (popolo di lingua araba
che vive in Palestina da generazioni) e, più in generale, il mondo arabo allo stato di Israele
Israele: lo stato «estraneo»
~ Lo stato di Israele è nato nel 1948 con capitale Tel Aviv (spostata in seguito a Gerusalemme)sulla base di una decisione dell'ONU che prevedeva la divisione della Palestina in due
stati, uno arabo e uno ebraico. L'afflusso di coloni ebrei era iniziato già alla fine dell'Ottocento
per opera del movimento sionista. Gli ebrei, infatti, scacciati dai Romani nel I secolo
d.C., non avevano più trovato una nuova patria e vivevano sparsi per il mondo, spesso perseguitati,
specie in Europa, per motivi religiosi. Del resto, è la religione l'elemento che ha sempre
identificato il popolo ebraico. L'ebraismo, la più antica delle religioni monoteiste, si basa
sull'osservanza della Torah, la legge suprema di Dio, e sull'alleanza, berith, che egli ha stretto
con il popolo ebraico, chiamato a custodirne i precetti.
Il movimento sionista fu appoggiato dalla Gran Bretagna che controllava la regione, ma
solo dopo la Seconda guerra mondiale e gli orrori della Shoah (lo sterminio degli ebrei attuato
dal regime nazista) le maggiori potenze mondiali e l'ONU decretarono la nascita di Israele.
Nel 1948, però, i palestinesi, sostenuti dagli altri stati arabi, rifiutarono la spartizione dei
territori decisa dall'ONU e dichiararono guerra a Israele, che li aveva privati della loro terra.
Da allora attentati e guerre hanno sconvolto tutta l'area e lo stato palestinese non è mai nato.
~ Oggi Israele occupa gran parte della regione storica della Palestina, affacciata a ovest sul
Mediterraneo, chiusa a est dal fiume Giordano e dal Mar Morto e bagnata a sud per un breve
tratto dal Mar Rosso. Il clima è in gran parte mediterraneo, arido nel deserto di Negev.
~ Il paese (meno di 7 milioni di abitanti, di cui il 78% ebrei) è inserito - per le sue caratteristiche
linguistiche e religiose - quasi come un corpo estraneo in un'area araba, ma non tutti
i suoi confini sono unanimemente riconosciuti. Infatti, in seguito alla vittoria ~i portata sui
vicini arabi nel 1967, lo stato ebraico ha occupato alcuni territori che l'ONU non gli aveva assegnato,
abitati in prevalenza da arabi palestinesi.
~ Israele rappresenta un'eccezione in tutta la regione per il fatto di essere l'unica democrazia
e per il suo livello di sviluppo, dovuto a: un flusso consistente d'immigrati ebrei, spesso
con elevati livelli di preparazione, provenienti da ogni paese, gli aiuti finanziari delle comunità
ebraiche sparse per il mondo e le forniture di armi e capitali da parte degli USA. Nonostante
la scarsa estensione del terreno produttivo e la generale carenza d'acqua, l'agricoltura
è tecnologicamente avanzata e produce cereali, cotone e molti prodotti mediterranei. Rilevante
è il settore industriale (elettronica, biotecnologie, taglio dei diamanti).
I territori dell'Autorità Nazionale Palestinese
.,.. I palestinesi sono un popolo arabo a maggioranza musulmana. Dopo il 1948, con la nascitadello stato d'Israele, molti di essi furono allontanati dalle proprie case, altri si ritrovarop.o
stranieri in patria. In seguito alle guerre arabo-israeliane (1948-1973) la situazione peggiorò e
altri profughi palestinesi si rifugiarono nei vicini stati arabi. A ciò che era stato assegnato loro
dall'ONU gli israeliani aggiunsero, dopo la guerra del 1967, il Sinai, le alture del Golan
(conquistate a Egitto e Siria) e i territori di Gaza, Cisgiordania e la parte araba di Gerusalemme
abitati dai palestinesi. A parte il Sinai, restituito all'Egitto nel 1982, e la Striscia di Gaza,
evacuata nel 2005, Israele occupa tuttora gli altri territori, nei quali sono sorti numerosi insediamenti
di coloni ebrei.
.,.. Nel 1964 nacque l'OLP, di cui Yasser Arafat (1929-2004) per anni è stato il presidente. Da allora
si sono susseguite azioni militari e attentati terroristici contro Israele; nel 1988, poi, ci fu una
ribellione popolare disarmata (prima intifada) dei palestinesi costretti a vivere sotto occupazione
militare israeliana. Dopo anni di trattative, nel 1993 fu stipulato un accordo tra Arafat e
il capo del governo israeliano Rabin, con il quale Israele riconosceva alla neo-costituitét_Autorità
Nazionale Palestinese (ANP) il diritto di amministrare parte della Striscia di Gaza e,alcune
città della Cisgiordania. Inoltre si impegnava a concedere l'autonomia ai palestinesi, che a
loro volta riconoscevano l'esistenza dello stato d'Israele, fino ad allora negata. L'assassinio di
Rabin nel 1995 da parte di un ebreo integralista mise in crisi l'intesa raggiunta. '.
.,.. Nel 2000 scoppiò la seconda intifada, con molti attentati suicidi contro la popolazione
israeliana operati da palestinesi aderenti a gruppi fondamentalisti islamici. Da parte sua, 1,'esercito
israeliano invase di nuovo i territori dell'ANP, distruggendo strutture pubbliche e abitazioni
civili. Nel 2003 il governo israeliano ha iniziato a costruire in Cisgiordania un muro
di 670 km, allo scopo di proteggere la popolazione dagli attentatori. La costruzione è stata
condannata dalla comunità internazionale perché di fatto separa molti palestinesi dalle lo0
ro famiglie, dai luoghi di lavoro, dai campi. Dopo la morte di Arafat e lo sgombero degli inse~
diamenti .ebraici a Gaza è ripreso il dialogo fra le parti. La successiva vittoria nelle elezioni
palestinesi (gennaio 2006) del movimento fondamentalista di Hamas, che non riconosce l'esistenza
dello stato di Israele, rende ancora molto incerta la situazione.
I paesi della penisola arabica
~ La penisola arabica è un vasto altopiano che un tempo era saldato all'Africa. Il suo ambientenaturale è desertico; la grave carenza di risorse idriche ostacola l'agricoltura e rende
molto costosa l'acqua dolce. Ai margini occidentali della penisola, però, si ergono vari rilievi;
questi, raggiungendo discrete altezze (3760 m) in corrispondenza dello Yemen, bloccano i
venti e fanno condensare l'umidità che si tramuta in pioggia rendendo il territorio della zona
più adatto alle coltivazioni.
~ Più di 2/3 della penisola sono occupati dall'Arabia Saudita, stato con una bassissima densità
demografica ma con una superficie di oltre 2 milioni di km2 (circa 7 volte l'Italia). L'Arabia
Saudita, la cui capitale è Riyadh, svolge un ruolo fondamentale nell'area: da una parte,
infatti, è. custode dei luoghi santi dell'Islam, dall'altra possiede le maggiori riserve petrolifere
accertate a livello mondiale (circa 1/4 del totale) .
.- Anche gli altri paesi sono ricchi di petrolio: si tratta dell'Oman e dei piccoli stati del Bahrein,
Qatar, Kuwait ed Emirati Arabi Uniti. Fa eccezione lo Yemen, dove l'economia è arretrata
e ancora legata all'agricoltura e all'allevamento. Grazie agli elevati profitti dovuti al
petrolio, il reddito pro capite è quasi ovunque molto alto. Tutto ciò nasconde però profonde
disuguaglianze sociali. Inoltre, molto spesso le élite al potere non hanno investito gli enormi
guadagni petroliferi per modernizzare l'economia, ma per realizzare opere lussuose e di
rappresentanza (alberghi, campi da golf), accrescere i loro armamenti o comprare azioni di
società europee e americane. L'economia nel çomplesso resta dipendente dagli -idrocarburi e
il settore industriale è limitato alla petrolchimica e alle tradizionali industrie tessili e alimentari.
Negli ultimi anni, tuttavia, sono state sviluppate attività ·finanziarie e soprattutto
turistiche (Emirati Arabi Uniti) .
.- In quasi tutti questi paesi la densità di popolazione non è elevata, mentre la crescita demografica
è tra le più alte del mondo. Ciò è dovuto a diversi motivi: l'alto tasso di natalità,
l'aumento della speranza di vita legato al miglioramento delle condizioni economiche e infine
la presenza di numerosi immigrati provenienti da altri paesi asiatici e attratti dalle opportunità
di lavoro offerte dal petrolio. Gli stati della penisola arabica sono governati da regimi
autoritari e, salvo la repubblica dello Yemen, sono monarchie assolute.
L'lraq e le guerre del Golfo
Ili- L'Iraq è grande una volta e mezza l'Italia e ha circa 25 milioni di abitanti. Occupa l'anticaMesopotamia, ossia la pianura del Tigri e dell'Eufrate, comprendendo a nord-est parte del
montuoso Kurdistan e a ovest parte dei deserti della penisola arabica. Il clima è continentale
arido nella parte settentrionale, dove prevale la steppa, e più tropicale al Sud .
Ili- La città più popolosa è la capitale Baghdad, situata sulle rive del Tigri, con un agglomerato
di circa 5 milioni di abitanti. La seconda città del paese è Bassora, a sud. La popoiazione è
per il 65% araba, con una minoranza curda. Dal punto di vista religioso, l'Iraq è l'unico paese
arabo a maggioranza sciita ( ~ il caso a pag. 161) .
Ili- Prima delle guerre che si sono susseguite negli ultimi venticinque anni devastando il territorio
e decimando la popolazione, grazie al petrolio (1/10 delle riserve petrolifere mondiali)
l'Iraq presentava un discreto livello di sviluppo industriale. La sua agricoltura, inoltre, è
sempre stata favorita dalla naturale fertilità della Mesopotamia.
Ili- Nel 1979 divenne presidente Saddam Hussein, discendente di un clan familiare che aveva
instaurato un regime dittatoriale fin dal 1968. Oltre a reprimere nel sangue le rivolte degli
oppositori, egli intraprese una politica di espansione nella regione. La prima guerra del Golfo,
scatenata da Hussein contro il vicino Iran nel 1980, durò otto anni, causò centinaia di migliaia
di morti, enormi danni in entrambi i paesi e finì con un nulla di fatto. La seconda
guerra scoppiò nell'agosto del 1990, quando il regime iracheno invase il confinante Kuwait,
ricchissimo di petrolio: l'intervento di una vasta coalizione autorizzata dall'ONU e capeggiata
dagli USA in poche settimane liberò il paese. Contro l'Iraq fu allora decretato un embargo,
con drammatiche conseguenze sulla popolazione civile. L'ultima guerra che ha coinvolto il
paese è quella cosiddetta «preventiva», scatenata dagli USA e dagli stati alleati contro l'Iraq
senza il consenso dell'ONU nel marzo 2003, con l'accusa di possedere armi chimiche di distruzione
di massa; tale accusa si è poi rivelata infondata. Ufficialmente il conflitto si è concluso
con l'arresto di Saddam Hussein e il crollo del suo regime.
Ili- Nonostante l'elezione del parlamento iracheno e il varo di una nuova costituzione (ottobre
2005) la situazione, però, resta drammatica per le continue violenze e gli atte_ntati di gruppi
fondamentalisti islamici e di fedeli al vecchio regime. Inoltre resta molto forte il contrasto tra
sciiti, maggioritari nel parlamento, e sunniti, un tempo dominanti nel paese.
L'Asia centrale: gli stati nati dalla disgregazione dell'URSS
..,.. La regione è formata da cinque stati (Kazakistan, Tagikistan, Uzbekistan, Kirghizistan,Turkmenistan) situati al centro del continente asiatico, affacciati sul Mar Caspio e confinanti
con Russia, Cina, Afghanistan e Iran. Conquistata nell'Ottocento dall'impero russo e poi inglobata
nell'Unione Sovietica, l'area ne ha seguito l'impostazione politica, economica e culturale:
ecco perché fino al 1991, anno della disgregazione dell'URSS, è stata priva di un'identità
ben definita .
..,.. Il suo territorio è costituito da un'ampia distesa di steppe e deserti, una zona pianeggiante
di bassipiani e altipiani chiusi a sud da imponenti catene. Due grandi fiumi, il Syrdarja e
l'Amudarja, percorrono la zona centrale della regione immettendosi nel lago d'Arai. Nel settore
occidentale scorre l'Ural, che sfocia nel Mar Caspio, mentre a est, prima di entrare in territorio
russo, l'Irtys. Il clima è continentale, con elevate escursioni termiche annue e scarse
precipitazioni .
..,.. La popolazione originaria, con l'eccezione del Tagikistan abitato da indoeuropei, è composta
da popoli discendenti dai mongoli che un tempo avevano conquistato queste terre. La
maggioranza degli abitanti (oltre il 70%) è musulmana. L'appartenenza all'URSS ha prodotto
intensi flussi migratori che hanno formato consistenti comunità di russi: in Kazakistan, lo
stato più grande, essi rappresentano il 30% degli abitanti e la convivenza con gli altri popoli
non è sempre pacifica. Le densità medie sono basse in tutti gli stati .
..,.. Un tempo terra di allevatori nomadi ·e seminomadi, con l'intervento sovietico la regione
è stata al centro di un processo di modernizzazione: sono state realizzate soprattutto grandi
opere di irrigazione che, anche a prezzo di profondi sconvolgimenti ambientali, hanno reso
coltivabili ampie zone di steppa dove oggi un'agricoltura moderna produce cotone, cereali,
frutta e ortaggi. Anche l'allevamento si è trasformato ed è diventato stanziale. Ovunque sono
presenti abbondanti giacimenti minerari, specialmente di petrolio e gas. Fra i cinque stati,
il Kazakistan è quello con il settore industriale più ampio e diversificato.